La presenza dei vigneti in Italia è qualcosa di anche simbolico ma che provvede anche in maniera importante all’economia in fatto di produzione di uva e vini in maniera specifica sia per il mercato interno che costituisce il 65 % ma anche per il mercato estero. Da diversi anni però le nuove tipologie di colture e coltivazioni hanno causato una “non necessità” di utilizzare troppi vigneti, al punto che la necessità di estirpare un vigneto è viva.
Addirittura è divenuto un tema di più che discreto interesse nazionale, in quanto la sovrabbondanza di produzione è un problema decisamente conosciuto che è iniziato diversi decenni fa. Sostanzialmente il settore vinicolo ha attraversato già diversi ambiti problematici con una produzione che è superiore alla richiesta. Se abbiamo un vigneto e vogliamo estirparlo, cosa dobbiamo fare?
L’estirpazione dei vigneti
I termini di regolamento per poterlo fare sono in realtà già presenti ma non esiste una vera e propria legge specifica e definita frutto di un provvedimento recente, che però dovrebbe rientrare nel prossimo programma di governo. Il motivo è semplice, legato al discorso della sovra produzione, che non è spesso neanche intenzionalmente voluta.
Piccoli ma anche grandi vigneti hanno infatti sofferto di una minore capacità di vendita o raccolti non così produttivi e di qualità, tra crisi economiche, cambiamento di clima, ma anche cambio del mercato, anche nel nostro paese, che riguarda soprattutto la produzione di vino rosso, molto comune nel centro e sud Italia, ma che riguarda anche altre nazioni di tradizione vinicola.
Cosa bisogna fare
Ad esempio la Francia e non solo: in Italia è possibile chiedere l’estirpazione attraverso vari protocolli, e proprio di recente il Ministero delle Politiche agricole ha ridefinito le linee guida per chiedere questa azione ed ottenere un contributo che può essere variabile a seconda di vari fattori anche da regione a regione. Ma esistono dei punti in comune:
- Bisogna presentare una domanda pressso l’Agea, che è l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura
- Questa domanda va compilata entro un tempo limite così da ottenere l’inizio della riqualificazione ed estirpazione in tempi brevi (generalmente entro il mese di settembre)
Possono fare richiesta di questo tipo solo i vigneti adibiti alla produzione professionale e non semplicemente locale. Il vigneto deve presentare una dimensione minima di 0,1 ettari. Il calcolo del contributo per l’estirpazione è abbastanza complicato e tiene conto di vari fattori, dalla produttività media all’età della produzione vinicola nella zona.
Proprio per questo motivo è, come anticipato in apertura, un tema che non ha ancora trovato un punto di incontro tra i grandi e medi produttori e gli organismi dello stato italiano che naturalmente non possono rinunciare comunque ad una tipologia di produzione agricola così particolare, importante ma anche “ingombrante”. Probabilmente l’anno prossimo darà novità in merito ad una riqualificazione dei vigneti non più utili.