Coltivare topinambur: ecco cosa sapere prima di iniziare

Il topinambur ha numerosi nomi come ad esempio Carciofo di Gerusalemme o Rapa tedesca, e viene impiegata come ortaggio utile per l’ambito alimentare, essendo sostanzialmente consumato nella sua parte inferiore che ha una forma e consistenza molto simile ai tradizionali tuberi. Non ha una provenienza europea, ma è comunque decisamente possibile anche coltivare topinambur.

Il nome ha origini francesi, ed il suo nome scientifico è simile a quello dei girasoli perchè quando fiorisce sviluppa dei fior iche per forma e colori ricordano proprio questi tipici elementi noti per “muoversi” con il sole. Il consumo del topinambur è molto più costante di quanto possiamo inizialmente, ed anche la coltivazione è decisamente interessante.

Cos’è il topinambur

Il topinambur, chiamato anche tubero per i diabetici, infatti i suoi tuberi che crescono sottoterra come ogni forma di tubero, sono estremamente utili per la fase digestiva, ma hanno anche un ottimo potere antiossidante ed una buona digeribilità, impiegati in tanti piatti, dagli antipasti fino ai contorni, in particolare risulta essere utile per l’inulina.

Il suo nome tubero per i diabetici è infatti coerente alle sue capacità: contrasta l’inefficacia dell’insulina quindi riesce ad essere efficace anche per chi soffre di insulina tendenzialmente “ballerina” e può essere anche considerato per questo una ottima alternativa ad altri ortaggi, magari proprio in relazione alla patata con le quale condivide alcune forme di usi.

Coltivazione e cura

La pianta ha un comportamento arbustivo ed è riconoscibile dai lunghi fusti sottili, può crescere sia in orto che in giardino, ha bisogno di cure non così costanti ed anche a causa della sua infiorescenza è decisamente interessante da coltivare anche in orto.
Come coltivare il topinambur? Ci sono alcune cose da dover sapere prima di iniziare:

  • E’ molto resistente e si adatta a vari terreni ma ha bisogno di spazio in altezza in alcuni casi può superare i 5 metri
  • Come altri elementi provenienti dal tubero ha un cliclo annuale e la parte erbosa tende a svilupparsi per circa 6 mesi prima di seccare
  • Difficile trovare i semi per la propagazione, conviene però utilizzare i tuberi per le nuove piante

E’ possibile semplicemente interrare alcuni tuberi in buona salute, il periodo migliore è quello della primavera, così si riesce a dare alla pianta il giusto tempo di germinazione, per il resto è abbastanza autonoma: basta inserire i tuberi ad almeno 10 cm di profondità ed a circa una trentina o poco più l’uno dall’altro, poi basta ricoprire il tutto.

Tenere leggermente umido il terreno soprattutto quando questo diventa secco e controllare la pianta è sostanzialmente ciò che bisogna fare: seppur annuale la pianta germina e si moltiplica in modo autonomo anche nei tuberi per questo motivo va tenuta sotto controllo con una potatura leggera. La raccolta va effettuata non appena i fusti si seccano, generalmente in pieno autunno.

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